Cambiamenti in startup: come gestire le quote

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]L’equity rappresenta le quote della startup, una fetta di proprietà dell’azienda che i fondatori scambiano con i finanziamenti degli investitori o offrono come benefit ai dipendenti.

In sostanza, il capitale proprio di una startup descrive la proprietà di un’azienda, tipicamente espressa come percentuale di azioni o quote.

Il primo giorno, i fondatori possiedono il 100%. Se esistono più di un fondatore, si sceglierà come condividere la proprietà: 50/50, 60/40, 40/40/20, e così via. La condivisione della proprietà dipenderà dal numero di fondatori e dal loro contributo al successo dell’azienda.

Tuttavia, per far crescere una startup, è probabile che si debba scambiare il capitale per ottenere finanziamenti e per attirare nuovi dipendenti.

All’inizio, i fondatori devono rinunciare a una percentuale significativa di capitale proprio per compensare il rischio che gli investitori si assumono finanziando la startup. Tuttavia, con la crescita e il successo, il capitale della startup aumenta di valore e gli investitori sono generalmente disposti a pagare di più o, al contrario, ad accettare meno capitale in cambio del loro finanziamento. 

Molti fondatori di startup pensano che la suddivisione delle quote da fare al momento dell’ingresso di nuovi soggetti, sia la parte più difficile. E sebbene sia un punto dove vale la pena prestare attenzione, è solo metà dell’opera.

L’altro aspetto è la gestione delle quote della startup in caso di cambiamenti. Perché nessuno sa cosa succederà durante la vita aziendale, ma ciò che è certo è che ci saranno dei cambiamenti.

Per chi è scettico riguardo i cambiamenti che necessariamente interesseranno la vita della startup, è sufficiente fare un esempio su tanti, cioè quello di Steve Jobs che, dopo poco aver inventato il Mac, venne licenziato.

Esempi come questi riempiono le pagine della storia delle startup ed è per questo motivo che è fondamentale stabilire a priori un piano per gestire le quote di una startup.

Quali cambiamenti possono interessare una startup?

I cambiamenti che possono interessare una startup sono numerosi, così come numerose sono le aree oggetto di tali variazioni come, ad esempio:

  • il valore delle abilità: nella fase iniziale della startup i compiti sono coperti in larga parte dai fondatori, ma con il passare del tempo verrà naturale assumere personale specializzato per coprire in maniera adeguata un dato ruolo;
  • il tempo investito: è frequente che all’inizio del progetto, tutti soci fondatori investano tutto il tempo che hanno a disposizione, salvo poi che questo equilibrio cambi. Può darsi che un fondatore debba accettare un lavoro part time o che abbia alcuni eventi nella propria vita che alterino gli equilibri del tempo investito.
  • il capitale investito: così come la variazione del tempo investito, anche il capitale di cui una società avrà bisogno lungo la sua vita cambierà radicalmente. Generalmente la percentuale di quote società che un investimento di capitale produce è commisurata alla valutazione della società stessa. E la gestione di questo cambiamento si basa sul fatto che i primi investimenti nella società meritano una remunerazione più elevata, proporzionalmente all’alto rischio assunto dai finanziatori:
  • il team dei fondatori: non è raro che i fondatori della startup decidano di abbandonare il progetto, soprattutto nelle fasi iniziali dell’azienda, quando l’investimento di tempo è elevato e non c’è uno stipendio fisso che remuneri gli sforzi. Per questo motivo, è importante stabilire delle disposizioni nel caso in cui l’impegno dei fondatori cambi nel tempo.

Tutti questi e altri cambiamenti nella vita della startup determinano il fenomeno del “capitale dormiente”, vale a dire quote dell’azienda distribuite in tanti partecipanti che però non partecipano all’evoluzione del progetto aziendale.

Per ovviare a tale problema, bisogna stabilire anticipatamente dei meccanismi di gestione delle quote della startup che rispondano efficacemente ai cambiamenti che potranno avvenire.

Gli strumenti per recuperare il capitale della startup

Il fenomeno del capitale dormiente o, semplicemente della distribuzione dell’equity della startup in maniera non bilanciata tra chi collabora al progetto, è molto frequente.

Fortunatamente esistono alcuni meccanismi che possono aiutare a gestire le quote della startup, come:

  1.     CLAUSOLA CLAW BACK

Questa clausola è probabilmente la più importante per la gestione delle quote della startup perché consente di recuperare il capitale distribuito a soggetti che non operano più all’interno del progetto.

È necessario che la clausola claw back venga discussa il prima possibile tra i soci, per gestire in maniera armoniosa possibili scenari, come quando qualcuno viene licenziato per giusta causa (in questo caso di inefficienza lavorativa la clausola può essere severa e portare alla revoca di tutti i benefici).

  1.     BUYBACK DI AZIONI

Un buyback di azioni è il riacquisto di azioni, utile alla startup per riacquistare le proprie azioni dal mercato utilizzando la liquidità accumulata. Un buyback di azioni è un modo per l’azienda di reinvestire in sé stessa, assorbendo delle azioni e riducendone il loro numero in circolazione. Il risultato? Aumenta la quota di proprietà di ciascun investitore.

Il buyback consente di diminuire la diluizione del capitale e si può fare tramite un’offerta pubblica che indichi il numero di azioni da riacquistare e una fascia di prezzo, oppure tramite il mercato aperto, a prezzo di mercato appunto.

  1.     LOOKBACK OPTION

Una clausola Lookback basa il prezzo di acquisto di un’azione non sul prezzo al momento del riacquisto ma sul prezzo all’inizio del periodo di offerta (o al momento dell’acquisto se è inferiore).

Questa clausola permette quindi di “guardare indietro” nel tempo per determinare il profitto e si può fare con un prezzo variabile o fisso. La differenza sta nel fatto che nel primo caso, il prezzo dell’opzione è variabile e determinato alla scadenza, mentre nel secondo caso è fisso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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