La valutazione pre-money come strumento essenziale per il crowdfunding

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]La pre-money valuation è la valutazione preliminare del valore di una startup o, più genericamente, di un’impresa che sta per nascere.

Il suo legame con il mondo delle start up è dovuto soprattutto al fatto che essa rappresenta uno strumento essenziale per avviare una campagna di equity crowdfunding di successo. Infatti il valore pre-money viene calcolato anteriormente alla raccolta di nuovi capitali da terzi investitori, venture capital o business angel che siano.

In tal modo, con la valutazione pre-money si riesce a stabilire a monte la quantità di denaro necessaria e le quote da assegnare a ciascun investitore che finanzierà il progetto.

Stabilire a monte il valore pre-money di una start up va a beneficio di entrambe le parti: i fondatori che presenteranno una valutazione coerente con il progetto potranno più facilmente acquisire credibilità agli occhi dei potenziali investitori e questi ultimi potranno disporre di maggiori informazioni grazie alle quali decidere se scommettere e investire.

Come ottenere una valutazione pre-money?

Purtroppo non esiste un metodo universalmente riconosciuto per stilare una pre-money valuation. Si tratta quindi di scegliere un metodo di calcolo che meglio si adatti anche alla fase del progetto della start up oggetto della valutazione.

Un aspetto da evidenziare è che la pre-money valuation può cambiare anche sostanzialmente a seconda del metodo impiegato nel calcolo e, soprattutto nei casi di start up embrionali che non hanno modo di dimostrare una crescita, elementi come il fatturato stimato spesso non rientrano nel calcolo della valutazione.

Partire dalla cifra richiesta per una valutazione in range

Solitamente, le start up ai primi passi vengono considerate più o meno interessanti in base alla capacità della business idea presentata da founders di convincere gli investitori.

Pertanto, nella loro valutazione spesso si parte dalla cifra richiesta ai potenziali finanziatori e si usa un range per determinare il valore della quota da cedere e, di conseguenza dell’intera start up.

Partendo da una cifra che i soci stabiliscono servire per i primi 18 mesi di vita dell’impresa, gli esperti di business development applicano una percentuale compresa tra il 5% e il 20% che indicherà la quota della start up che verrà ceduta.

Per fare un esempio pratico, se la cifra richiesta è di 200.000 euro, la quota ceduta sarà compresa tra 1 e 4 milioni e la valutazione della start up sarà compresa tra 5 e 80 milioni.

Il Venture Capital Method

È sempre più frequente che le startup che hanno già ottenuto un primo round di investimenti vengano valutate con il Venture Capital Method.

Si tratta di un approccio globalmente riconosciuto, concepito dalla Harvard Business School e sperimentato dalla fine degli anni ’80.

Il calcolo alla base di tale metodo si fonda sul Return On Investment (ROI) atteso e sul Terminal Value.

Il ROI rappresenta l’indice di redditività del capitale investito, mentre il Terminal Value misura il prezzo di vendita della startup atteso dopo un periodo che di solito è compreso tra i 5 e gli 8 anni.

Essendo il ROI uguale al rapporto tra Terminal Value e Valutazione pre-money, ne segue che la Valutazione Post-money è uguale al rapporto tra il Terminal Value e il ROI Atteso.

Stabilire il Terminal Value mediante il Metodo dei Multipli

L’individuazione del Terminal Value nelle start up è spesso complicato, in quanto i flussi di cassa futuri sono difficili da prevedere.

Per tale motivo, si utilizza spesso il Metodo dei Multipli che sfrutta degli indicatori basati sulle performance di aziende simili.

Tale prassi si basa sull’assunzione che aziende simili rappresentino un riferimento attendibile grazie alla condivisione di numerose caratteristiche.

Le 5 fasi del Metodo dei Multipli sono le seguenti:

  1. Selezionare il campione delle aziende da confrontare;
  2. Stabilire i multipli da utilizzare;
  3. Calcolare i multipli;
  4. Confrontare le aziende selezionate in base ai multipli;
  5. Determinare infine il valore della startup utilizzando il sopracitato Venture Capital Metod.

La selezione di aziende simili è forse la parte più complessa perché la scelta di progetti aziendali quanto più simili somiglianti a quello target è difficile ed è determinante per il buon esito della valutazione.

I parametri di somiglianza sono i più vari: dal settore di appartenenza, alle dimensioni, dalla profittabilità ai canali di distribuzione, fino alla collocazione geografica.

In questa fase tutti i documenti ufficiali come bilanci, rendiconti e report presentati sono d’aiuto, con l’obiettivo di fare un’analisi a ritroso e scoprire se ci sono punti di somiglianza tra le due aziende.

Il secondo step è la scelta dei multipli da utilizzare. Si può usare il rapporto tra EV (enterprise value) e fatturato oppure quello tra prezzo di vendita e costo di acquisto. Una volta scelti i multipli da adottare, si dovranno poi calcolare per l’azienda target e per le aziende scelte nel campione.

In questo modo, si potranno confrontare le aziende selezionate in base ai risultati dei multipli calcolati.

In ultimo, per conoscere la valutazione pre-money si dovrà conoscere il ROI, il ritorno atteso sull’investimento. Un ROI superiore all’1 consente il recupero dell’investimento.

Stabilito il ROI, si potrà così tornare alla formula vista sopra: Valutazione Post-money = Terminal Value / ROI Atteso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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