MISE. PNRR I5.2.S.3.13. Finanziamento a tasso agevolato e finanziamento a fondo perduto per i contratti di sviluppo.

Tabella dei Contenuti

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Finalità del bando

 Il Contratto di sviluppo rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

La normativa attualmente in vigore valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, consente la finanziabilità di:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali. 

Nell’ambito dei suddetti programmi, lo strumento può finanziare, altresì, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione.

PNRR

Il contratto di sviluppo rappresenta, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, uno degli strumenti di politica industriale più rilevanti per  rafforzare il tessuto produttivo del Paese in termini di innovazione, trasformazione tecnologica e sostenibilità ambientale.

Con tre decreti, il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato risorse per oltre 1,7 miliardi di euro. In particolare, sono stati fissati i termini per l’apertura di due sportelli: “Filiere produttive”, “Rinnovabili e batterie” e “Bus elettrici”

Filiere produttive

Il decreto del Ministro dello Sviluppo economico assegna 750 milioni di euro al rafforzamento delle filiere produttive, anche emergenti, ritenute strategiche.

L’intervento è previsto dal PNRR – Missione1C2- Investimento 5.2 “Competitività e resilienza delle filiere produttive”.

Le filiere coinvolte sono:

  • automotive
  • design, moda e arredo
  • microelettronica e semiconduttori
  • metallo ed elettromeccanica
  • agroindustria
  • chimico/farmaceutico

È possibile richiedere gli aiuti previsti dal Quadro temporaneo (Temporary Framework), nei territori diversi dalle “zone a” (Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027). L’applicazione di tale regime nell’ambito dei Contratti di sviluppo e l’eventuale concessione di tali aiuti è comunque subordinata all’approvazione da parte della Commissione Europea. 

Rinnovabili e batterie

Il decreto del Ministro dello Sviluppo economico assegna un miliardo di euro allo sviluppo dei settori produttivi connessi alla generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici (PV – PhotoVoltaics) innovativi, aerogeneratori di nuova generazione e di taglia medio-grande ed infine per l’accumulo elettrochimico.

L’intervento è previsto dal PNRR – Missione M2C2 Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie”.

Le risorse sono destinate all’attuazione dei sub-investimenti:

  • 400 milioni per il sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV”
  • 100 milioni per il sub-investimento 5.1.2 “Industria eolica”
  • 500 milioni per il sub-investimento 5.1.3 “Settore batterie”

La presenza di elementi di priorità indicati nel Decreto contribuiscono a definire una priorità nell’ordine di valutazione delle proposte di Contratto di sviluppo.

È possibile richiedere gli aiuti previsti dalla sezione 3.13 del Quadro temporaneo (Temporary Framework) per le imprese localizzate su tutto il territorio nazionale. L’applicazione di tale regime nell’ambito dei Contratti di sviluppo e l’eventuale concessione di tali aiuti è comunque subordinata all’approvazione da parte della Commissione Europea. 

N.B. In caso di progetti di investimento presentati da grandi imprese con spese pari o superiori a 10 milioni di euro occorre compilare anche la relazione di sostenibilità ambientale.

Bus elettrici

Il decreto del Ministro dello Sviluppo economico assegna una dotazione di 300 milioni di euro finalizzata a sostenere circa 45 progetti capaci di promuovere la trasformazione verde e digitale dell’industria degli autobus al fine di produrre veicoli elettrici e connessi (con esclusione degli autobus ibridi), anche in funzione del rinnovo del parco autobus.

Le domande di agevolazioni  dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti:

  • l’ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;
  • lo sviluppo e la produzione di nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;
  • la creazione e/o l’ottimizzazione di filiere industriali per la produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo e l’industrializzazione di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto pubblico, di sensori e sistemi digitali, anche integrati nei singoli componenti del veicolo, per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva, la guida assistita, la gestione delle flotte, la sicurezza dei trasporti, il dialogo bus-terra;
  • lo sviluppo, la standardizzazione e l’industrializzazione di sistemi di ricarica, nonché lo sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici.

 

Nell’ambito della documentazione progettuale prodotta in fase di accesso, i soggetti proponenti dovranno altresì evidenziare l’eventuale sussistenza dei seguenti elementi:

  • idoneità del programma a contribuire al rafforzamento della filiera produttiva degli autobus, intendendosi in tal senso la partecipazione, nell’ambito della realizzazione del complessivo programma di sviluppo, di più imprese operanti nella filiera medesima o, nel caso di programmi di sviluppo realizzati da una sola impresa, la presenza di elementi di integrazione con la filiera produttiva in grado di produrre positivi effetti, in termini di sviluppo e rafforzamento, anche sugli altri attori della filiera medesima non partecipanti al programma di sviluppo, con particolare riferimento alle imprese di piccole e medie dimensioni;
  • presenza, nell’ambito del complessivo programma di sviluppo, di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali all’investimento produttivo, finalizzati alla messa a punto di soluzioni interconnesse, anche nell’ambito del dialogo autobus-terra;
  • evidenza del coinvolgimento di amministrazioni locali interessate alla sottoscrizione di accordi o protocolli di intesa finalizzati alla messa a punto di nuovi prodotti e/o al testing dei risultati dei progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito del programma di sviluppo.

Soggetti beneficiari

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili).

Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:

  • soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo;
  • imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

Fermo restando l’importo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni previsto per il complessivo programma di sviluppo, il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Tipologia di interventi ammissibili

Il decreto ha previsto un aggiornamento dei requisiti che i programmi di sviluppo industriali e i programmi di sviluppo di attività turistiche devono rispettare ai fini della concessione delle agevolazioni richieste. In particolare, l’Agenzia è tenuta a riscontrare la sussistenza di almeno due dei requisiti, ovvero:

  • per un programma di sviluppo industriale: 
  1. positivo impatto sull’occupazione
  2. idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata
  3. idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri
  4. contributo allo sviluppo tecnologico
  5. impatto ambientale dell’investimento
  • per un programma di sviluppo di attività turistiche:
    1. positivo impatto sull’occupazione
    2. previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma
    3. incidenza del programma su una filiera di interesse turistico
    4. capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi.
    5. realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico
    6. capacità del programma di attrarre investimenti esteri. 

Le domande di Contratto di sviluppo devono avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti filiere produttive, anche emergenti, strategiche per lo sviluppo del sistema Paese.

In sede di prima applicazione, sono ritenute strategiche le seguenti filiere: 

a) agroindustria;

b) design, moda e arredo;

c) automotive;

d) microelettronica e semiconduttori;

e) metallo ed elettromeccanica;

f) chimico/farmaceutico.

Non sono, in ogni caso, ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto:

a) attività e attivi connessi ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;

b) attività e attivi nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

c) attività e attivi connessi alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

d) attività e attivi nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente. 

Le agevolazioni a valere sullo strumento dei Contratti di Sviluppo coerenti con l’Investimento 5.1. del PNRR dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti settori produttivi connessi alle tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici innovativi e aereogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande, e per l’accumulo elettrochimico.

Con il decreto del Ministro dello sviluppo economico è stata introdotta una specifica procedura per il finanziamento e la valutazione dei programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni (investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro, ovvero 20 milioni se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli), a condizione che i medesimi presentino una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato. La procedura è finalizzata alla sottoscrizione tra il Ministero, Invitalia, l’impresa proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici, di Accordi di Sviluppo (procedura fast track) ed è attivabile su istanza delle imprese proponenti.

L’attivazione dell’Accordo di Sviluppo consente una riduzione dei tempi per la valutazione del programma ed un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

Con il decreto sono stati introdotti nuovi requisiti volti a valutare la rilevanza strategica dei programmi di sviluppo.

In particolare, l’Agenzia valuterà la sussistenza:

  • di almeno tre dei requisiti previsti dal bando
  • il rilevante impatto ambientale del programma di sviluppo, inteso come programma di sviluppo per la tutela ambientale, ovvero
  • la realizzazione del programma di sviluppo in forma congiunta mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, altresì, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.

Ai fini della sottoscrizione di un Accordo di Sviluppo, i soggetti beneficiari, qualora sia previsto un incremento occupazionale, devono altresì impegnarsi a procedere prioritariamente, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti, e previa verifica dei requisiti professionali, all’assunzione dei lavoratori che risultino percettori di interventi a sostegno del reddito, ovvero risultino disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo, ovvero dei lavoratori delle aziende del territorio di riferimento coinvolte da tavoli di crisi attivi presso il Ministero dello sviluppo economico.

La disciplina attuativa dei Contratti di sviluppo, prevede altresì la possibilità di sottoscrivere specifici Accordi di Programma tra il Ministero, le Regioni e gli enti pubblici interessati e l’Agenzia al fine di destinare una quota parte delle risorse disponibili per l’attuazione di iniziative di rilevante e significativo impatto sulla competitività del sistema produttivo dei territori.

Con decreto ministeriale sono state ampliate le modalità di intervento in favore delle imprese, prevedendo la possibilità per il Soggetto Gestore, ad integrazione delle agevolazioni di natura contributiva o di finanziamento già previste, di intervenire alle normali condizioni di mercato nel capitale di rischio del soggetto proponente.

Il nuovo articolo stabilisce le modalità del suddetto intervento che può essere attuato, su richiesta del soggetto proponente, mediante l’assunzione di partecipazioni temporanee e di minoranza nel capitale sociale; l’intervento è consentito per le sole iniziative ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia oggetto di Accordi di programma o di sviluppo finalizzati al rilancio produttivo di stabilimenti industriali di rilevanti dimensioni, altrimenti dismessi o comunque nei quali l’attività produttiva è stata o verrebbe interrotta.

Entità e forma dell’agevolazione

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

La legge, ha introdotto specifiche disposizioni finalizzate a sostenere il settore turistico facilitando, per determinate categorie di investimenti, l’accesso allo strumento agevolativo e l’integrazione settoriale. In particolare, la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche, ordinariamente pari a 20 milioni di euro, è stata ridotta a 7,5 milioni di euro per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

La medesima disposizione ha, inoltre, stabilito che i programmi di sviluppo riguardanti esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli possono essere accompagnati da investimenti finalizzati alla creazione, alla ristrutturazione e all’ampliamento di strutture idonee alla ricettività e all’accoglienza dell’utente, finalizzati all’erogazione di servizi di ospitalità, connessi alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

Con la Direttiva del Ministro dello sviluppo economico è stata prevista la pubblicazione dell’elenco dei comuni rientranti nelle aree interne del Paese. 

Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro: 

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa 

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

Ai contratti di Sviluppo sono stati assegnati ulteriori fondi attraverso il PNRR ed in particolare:

  • M1C2I5.2. con una dotazione di 7.750 milioni di euro
  • M2C2I5.1. con una dotazione di 1 miliardo di euro

Scadenza

Fino ad esaurimento fondi.

PNRR

Filiere produttive: invio domande dall’11 aprile 2022 ore 12.00

Rinnovabili e batterie: invio domande dall’11 aprile 2022 ore 12.00 all’11 luglio 2022 ore 17:00.

Bus elettrici: invio domande dal 26 aprile 2022, ore 12:00

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