Come validare l’idea della start up con il Minimum Viable Product

Tabella dei Contenuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Per le start up il momento della validazione dell’idea è una fase delicata e fondamentale.

Il Minimum Viable Product – MVPè la prima versione del prodotto o del servizio che la start up vuole sviluppare.

Si tratta dell’idea dell’azienda nella sua versione più ristretta e funzionante, che viene diffusa per poter essere testata.

In italiano si traduce come Prodotto Minimo Funzionante e in questo articolo spieghiamo come utilizzarlo e perché è una preziosa risorsa per validare l’idea in fase di start up.

 

Scopo e caratteristiche di un MVP

Lo scopo principale per cui tutte le start up dovrebbero ricorrere al Minimum Viable Product è quello di validare l’idea di business con il minor investimento possibile in termini di denaro e tempi.

L’obiettivo quindi è quello di presentare l’idea per raccogliere feedback su come il mercato può recepirla e su come, eventualmente, migliorarla.

Sicuramente anche la realizzazione di un MVP richiede degli sforzi e qualche imprenditore potrebbe anche non percepirne il reale valore, ma tali sforzi iniziali sono di gran lunga inferiori al dispendio di energie che si avrebbe se si lanciasse sul mercato un’idea non validata.

La domanda che dovrebbe guidare ogni impresa in fase di start up è infatti proprio legata agli investimenti in termini di tempo e soldi e a quanto questi possano evitare maggiori spese future.

 

A titolo puramente esemplificativo possiamo dire che l’investimento monetario per far realizzare un MVP ad un’agenzia esterna può aggirarsi intorno ai 5.000 euro.

Tale cifra si può più che dimezzare se la realizzazione può essere internalizzata e svolta in seno alla start up.

Rispetto invece ai tempi di esecuzione, le stime mostrano che per realizzare un Minimum Viable Product sia necessario uno o al massimo due mesi.

Ovviamente queste proiezioni possono variare da settore a settore e in base all’idea che è necessario validare.

 

Ciò che non deve variare è invece il binomio di caratteristiche del MVP:

  1.     Tramite questo strumento di validazione bisogna comunicare in maniera chiara quale esigenza o bisogno risolverà il prodotto o servizio della start up;
  2.     Occorre stabilire a priori una metrica in base alla quale misurare oggettivamente l’efficacia durante i test del MVP.

Stabilito questo si può procedere alla realizzazione del MVP che seguirà sempre delle fasi specifiche.

 

Gli step per realizzare un mvp

Affermare che la realizzazione di un MVP debba essere veloce e semplice, non significa che sia anche una procedura facile. Tutt’altro.

Il processo può essere suddiviso in 3 fasi, ognuna delle quali richiede cura e attenzione:

1.     IDEAZIONE E CREAZIONE

In questa prima fase occorre identificare con chiarezza e precisione il problema che il prodotto o servizio alla base dell’idea andrà a risolvere.

Partire da questo permette all’imprenditore di scegliere i canali attraverso cui validare l’idea.

A titolo esemplificativo, se si vorranno commercializzare scarpe online, il prodotto andrà testato attraverso una piattaforma di e-commerce.

Stabilire le funzionalità necessarie precede la creazione vera e propria del prototipo, del Prodotto Minimo Funzionante.

In questa fase di creazione si possono utilizzare degli strumenti, dei tool specifici, a seconda dell’idea da validare.

2.     LANCIO SUL MERCATO

Una volta che il MVP è stato creato, bisognerà lanciarlo sul mercato.

Preliminarmente a ciò è necessario aver studiato il mercato e il target a cui ci si vuole rivolgere.

Inoltre è bene prestare cura al momento in cui si farà il lancio, soprattutto per idee che possono essere influenzate dalla stagionalità o da altri fattori esterni.

3.     ANALISI

L’ultima fase riguarda l’analisi dei risultati e delle risposte del mercato.

È necessario comprendere come le persone reagiscono all’idea di business e se la apprezzano o meno.

Qui è importante che l’imprenditore non sia attaccato alla propria idea, ma che abbia la capacità di modificarla o integrarla se i tool tracciano un gradimento specifico del pubblico.

 

Tipi di Minimum Viable Product

Come è intuibile, esistono numerose tipologie di MVP. Tra i più comuni troviamo i seguenti tre:

Video demo

Si tratta di un video esplicativo, semplice e leggero che mostra al pubblico le caratteristiche e le funzionalità del prodotto o servizio che la start up intende offrire.

Smoke test

Lo smoke test prende questo nome proprio per la sua caratteristica di essere “fumoso”.

Si tratta infatti di una pagina di vendita “finta” in cui si comunica il valore del prodotto o servizio e si prendono i dati delle persone che in quel momento mostrano interesse per l’offerta.

Successivamente si informano gli utenti che l’idea deve essere realizzata e che saranno informati al momento del lancio sul mercato.

Crowdfunding

Anche questo metodo è molto utilizzato e consiste nel presentare l’idea di business al mercato e di verificare l’approvazione delle persone in base al denaro che decidono di investire.

Questo strumento consente di conoscere l’interesse del pubblico prima che il prodotto o servizio venga realizzato e anche di attingere ai fondi raccolti per lo sviluppo dello stesso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Sei interessato al tema delle Start Up?

Fai parte di un progetto e hai bisogno di una consulenza?

Dai un'occhiata alla nostra sezione dedicata alle Start Up e scopri se hai diritto a 3 mesi di consulenza gratuita!