Brevettare un’idea: tipologie, procedure e costi

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Brevettare un’idea è sempre stato essenziale e oggi lo è ancor di più. Le nuove idee, infatti, sono sempre esistite, espressione dell’intelletto e dell’ingegno di persone che, prima di altre, hanno trovato risposta a un bisogno.

E quando si parla di startup, le idee innovative sono pane quotidiano.

Per tutelare la propria idea e riconoscergli la paternità, lo strumento del brevetto consente di proteggerla legalmente.

Certo, quando si parla di brevettare un’idea ci sono numerose opzioni che vanno considerate, prima fra tutte la copertura del brevetto, se deve limitarsi al territorio nazionale o estendersi oltralpe.

Per questo motivo, accade spesso che chi intende brevettare la propria idea si senta disorientato approcciando a tale materia.

In questo breve articolo, vogliamo quindi offrire una guida che aiuti a comprendere esattamente cosa si intende quando si parla di brevetto, quali sono le tipologie esistenti e le relative procedure di richiesta e costi da affrontare.

Cos’è un brevetto?

Il brevetto è una forma di tutela stabilita dall’ordinamento italiano che tutela le invenzioni industriali.

In particolare, brevettando la propria idea, le legge assicura all’inventore di poter utilizzare in esclusiva la propria idea, senza il rischio che terze parti possano indebitamente farne uso.

Una delle particolarità del brevetto è che non riconosce protezione perpetua, prevedendo infatti una durata limitata di 20 anni. Al termine di tale periodo, infatti, chiunque potrà utilizzare l’idea.

Ulteriore particolarità del brevetto per invenzioni industriali è la sua suddivisione in due fattispecie differenti. Esistono infatti brevetti di prodotto che tutelano l’invenzione di un prodotto materiale e i brevetti di procedimento che invece tutelano una innovativa tecnica creata per produrre beni o servizi.

I brevetti, di prodotto o di processo, affiancano altri istituti giuridici di protezione commerciale come i modelli di utilità, che proteggono una nuova forma inventata al fine di offrire una nuova utilità funzionale al prodotto, o i disegni e modelli che invece tutelano una nuova forma priva però di un incremento funzionale ma esclusiva sull’ambito estetico e ornamentale.

Che area deve coprire il brevetto?

Prima di sapere come brevettare un’idea, un inventore deve decidere quale area geografica coprire con questa tutela legale.

È una scelta del tutto personale, certamente basata su appropriate valutazioni e a seconda si queste, la domanda di brevetto va presentata in tre diverse modalità.

Se si vuole proteggere l’invenzione solo sul territorio nazionale, la domanda va presentata presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Se invece, l’idea deve essere tutelata all’interno dei paesi menri dell’Unione Europea, la domanda viene presentata presso l’European Patent Office, che include anche stati come Bosnia-Erzegovina, Marocco, Moldavia, Montenegro, Tunisia e Cambogia.

Infine, se si vuole ricorrere a una tutela globale per la propria invenzione, si dovrà ricorrere alla PTC una protezione internazionale di cui si occupa la World Intellectual Patent Organisation.

Quali sono i requisiti per poter brevettare un’idea presso l’Ufficio Italiano Brevetti?

In fase preventiva alla presentazione della domanda e al fine di evitare un dispendio di tempo e risorse, è bene verificare che la propria idea abbia tutti i requisiti necessari per poter essere depositata.

L’ufficio italiano brevetti, infatti, svolge tale verifica solo in fase successiva alla presentazione della domanda, provvedendo a rigettarla se manchevole di taluni requisiti.

In via preliminare, va detto che non tutto si può brevettare. Infatti, sono escluse dalla tutela del brevetto:

  • le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici;
  • i piani, i principi e i metodi per attività intellettuale, per gioco o per attività commerciali ed i programmi per elaboratori (software);
  • le presentazioni di informazioni, i metodi per il trattamento chirurgico, terapeutico o di diagnosi del corpo umano o animale (mentre lo sono le sostanze e i prodotti ottenuti dalla loro applicazione);
  • le varietà vegetali di interesse agricolo e alimentare, le razze animali e le creazioni estetiche.

Nell’ambito dei requisiti, il primo requisito fondamentale è la novità. Pertanto l’idea non deve essere resa pubblica e qualsiasi tipo di divulgazione ne impedisce la brevettabilità.

Il secondo requisito è la cosiddetta attività inventiva, il che significa che se un esperto del settore è in grado di replicare l’idea, questa non ha l’originalità necessaria perché venga brevettata.

Infine, l’idea deve poter essere industrializzata e non restare quindi una mera idea irrealizzabile.

A valle di questi requisiti, vale la pena ricordare che l’ordinamento permette la brevettabilità delle idee purché siano lecite e non contrarie alla legge, al buon costume, alla dignità umana e alla tuta della salute, degli animali e dell’ambiente.

Come brevettare un’idea in Italia?

Giunti nella parte pratica della brevettazione, possiamo dire che gli step sono tre:

  1. la preparazione della documentazione;
  2. il deposito della domanda;
  3. il pagamento dei contributi.

Al termine di questi tre passi, bisogna restare in attesa poiché la valutazione dell’idea da parte dell’ufficio dura circa 3 anni.

Qualora l’esito della domanda sia positiva, gli effetti della tutela del brevetto decorrono dai 18 mesi dal deposito della domanda.

Nella fase di preparazione della documentazione bisogna preparare la domanda inserendo titolo, riassunto e descrizione dell’idea. Oltre a questo andranno inserite le rivendicazioni, vale a dire ciò che si intende tutelare, e i dati anagrafici del richiedente.

Una volta che la documentazione è pronta, si passa al deposito della domanda che può essere in fora cartacea presso una qualsiasi Camera di Commercio, per posta, oppure online presso il sito dell’ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM).

Per ultimare la procedura, occorre infine pagare i contributi. Questi si distinguono tra il costo di deposito e il canone annuale.

Il costo di deposito è di 50 euro se avviene telematicamente, da 120 a 600 euro se è cartaceo, di 200 euro se la documentazione non è redatta anche in inglese.

Le tariffe annuali, invece, sono progressive e partono dal quarto anno di vita del brevetto: 60 euro al quinto anno, 90 al sesto, 120 al settimo, fino ad arrivare agli ultimi 5 anni in cui il canone annuo è di 650 euro l’anno.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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